VENERDI 25 OTTOBRE 2013 @ CSOA SANS PAPIERS
Presentazione A.C.A.D. Associazione Contro gli Abusi in Divisa
+ Proiezione maxischermo Documentario su MASSIMO CASALNUOVO :
"Mi chiamo Massimo e Chiedo Giustizia " con ospite il regista DARIO TEPEDINO e la famiglia di Massimo insieme alle famiglie di STEFANO GUGLIOTTA e STEFANO BRUNETTI.
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INFO ACAD
http:// www.associazioneacad.it/
https://www.facebook.com/ AcadOnlus
L’associazione intende perseguire le seguenti finalità:
-Difesa dei diritti delle persone soggette ad episodi di abusi da parte delle forze dell’ordine.
-Dar vita ad un mutuo soccorso solidale alle famiglie e individui colpiti da tali abusi con un sostegno economico purchè i soggetti coinvolti non siano ispirati ad ideologie razziste, fasciste o xenofobe.
-Realizzare un “pronto intervento” che si attivi immediatamente in tutta Italia in caso di segnalazione di abusi commessi dalle forze dell’ordine (attraverso un numero verde attivo 24 ore con supporto legale).
-Organizzare iniziative di vario genere su tutto il territorio nazionale al fine di sensibilizzare su questo tema e al fine di raccogliere fondi per i progetti sopra descritti.
-Ove necessario l’associazione si costituirà parte civile nei processi a fianco delle persone che hanno subito tali abusi.
-Promuovere azioni a livello nazionale per imporre alle forze dell’ordine di indossare il numero di matricola di riconoscimento.
Informazioni generali
Questo è il link che vi permettere di leggere il nostro statuto.
Vi invitiamo a leggere in particolar modo l'articolo 3 dove sono illustrate le finalità che ha l'associazione:
http://issuu.com/assacad/ docs/statuto_acad
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ORE 21:00 PROIEZIONE DOCUMENTARIO con il regista DARIO TEPEDINO insieme alla famiglia di Massimo e alle famiglie di Stefano Gugliotta e Stefano Brunetti.
MASSIMO CASALNUOVO
Giovane meccanico 22enne di Buonabitacolo che ha perso la vita dopo una caduta dal suo motorino avvenuta nei pressi di un posto di blocco dei carabinieri la sera del 20 agosto 2011. La famiglia si dice pronta a ricorre in appello contro la sentenza che ha assolto il Maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Cunsolo dall'accusa di omicidio preterintenzionale.
http://www.youtube.com/ watch?v=baqJ-Zf4qHc
http://vimeo.com/72043287
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STEFANO GUGLIOTTA
L’ 8 maggio 2010 il programma “Chi l’ha visto?” diffonde il video di un gruppo di celerini intento a pestare due ragazzi su un motorino. Siamo a Roma Nord, quartiere Flaminio nel dopo partita di Roma – Inter e la sconfitta dei giallorossi ha scatenato la rabbia dei tifosi che ingaggiano un violento scontro con la polizia. Nei paraggi di via Pinturicchio, una delle vie nei dintorni dello stadio, circola una squadra di celerini a caccia di tifosi in fuga o nascosti. Stefano Gugliotta, 21 anni, transita proprio in quel momento a bordo di uno scooter insieme a un amico. Un poliziotto del reparto mobile, a piedi, gli taglia la strada e lo ferma. Senza alcun preavviso comincia a colpirlo col manganello e a tempestarlo di pugni. L’amico scappa terrorizzato e lascia Gugliotta in balia del celerino. Arrivano altri poliziotti, lo circondano e continuano. Al quinto piano di un condominio, un uomo riprende la scena con il cellulare; le immagini sono confuse e mosse, ma si sentono distintamente le urla dei poliziotti, i colpi di manganello, le implorazioni di Stefano che supplica di smetterla. Altri residenti affacciati protestano vigorosamente, ma i poliziotti non accennano a smetterla. Dopo pochi minuti Stefano si ritrova ammanettato in un furgone della polizia penitenziaria in stato di arresto e condotto in carcere.
Per una settimana i suoi genitori non sapranno nulla di lui, se non che sul figlio pende una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e che, di questi sette giorni, ne ha trascorsi tre in isolamento.
Dal punto di vista legale su Gugliotta pende l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: nello specifico, è accusato di aver iniziato lui la colluttazione, circostanza clamorosamente smentita dal video. Ci vorranno diversi giorni prima che la Procura riconosca che Gugliotta è stato vittima di un abuso da parte di un agente di polizia che, come mostrano le immagini, ha deliberatamente colpito il giovane con un pugno in faccia.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=521317334596212&set=a.521317134596232.1073741829.495593257168620&type=1&theater
Presentazione A.C.A.D. Associazione Contro gli Abusi in Divisa
+ Proiezione maxischermo Documentario su MASSIMO CASALNUOVO :
"Mi chiamo Massimo e Chiedo Giustizia " con ospite il regista DARIO TEPEDINO e la famiglia di Massimo insieme alle famiglie di STEFANO GUGLIOTTA e STEFANO BRUNETTI.
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INFO ACAD
http://
https://www.facebook.com/
L’associazione intende perseguire le seguenti finalità:
-Difesa dei diritti delle persone soggette ad episodi di abusi da parte delle forze dell’ordine.
-Dar vita ad un mutuo soccorso solidale alle famiglie e individui colpiti da tali abusi con un sostegno economico purchè i soggetti coinvolti non siano ispirati ad ideologie razziste, fasciste o xenofobe.
-Realizzare un “pronto intervento” che si attivi immediatamente in tutta Italia in caso di segnalazione di abusi commessi dalle forze dell’ordine (attraverso un numero verde attivo 24 ore con supporto legale).
-Organizzare iniziative di vario genere su tutto il territorio nazionale al fine di sensibilizzare su questo tema e al fine di raccogliere fondi per i progetti sopra descritti.
-Ove necessario l’associazione si costituirà parte civile nei processi a fianco delle persone che hanno subito tali abusi.
-Promuovere azioni a livello nazionale per imporre alle forze dell’ordine di indossare il numero di matricola di riconoscimento.
Informazioni generali
Questo è il link che vi permettere di leggere il nostro statuto.
Vi invitiamo a leggere in particolar modo l'articolo 3 dove sono illustrate le finalità che ha l'associazione:
http://issuu.com/assacad/
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ORE 21:00 PROIEZIONE DOCUMENTARIO con il regista DARIO TEPEDINO insieme alla famiglia di Massimo e alle famiglie di Stefano Gugliotta e Stefano Brunetti.
MASSIMO CASALNUOVO
Giovane meccanico 22enne di Buonabitacolo che ha perso la vita dopo una caduta dal suo motorino avvenuta nei pressi di un posto di blocco dei carabinieri la sera del 20 agosto 2011. La famiglia si dice pronta a ricorre in appello contro la sentenza che ha assolto il Maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Cunsolo dall'accusa di omicidio preterintenzionale.
http://www.youtube.com/
http://vimeo.com/72043287
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STEFANO GUGLIOTTA
L’ 8 maggio 2010 il programma “Chi l’ha visto?” diffonde il video di un gruppo di celerini intento a pestare due ragazzi su un motorino. Siamo a Roma Nord, quartiere Flaminio nel dopo partita di Roma – Inter e la sconfitta dei giallorossi ha scatenato la rabbia dei tifosi che ingaggiano un violento scontro con la polizia. Nei paraggi di via Pinturicchio, una delle vie nei dintorni dello stadio, circola una squadra di celerini a caccia di tifosi in fuga o nascosti. Stefano Gugliotta, 21 anni, transita proprio in quel momento a bordo di uno scooter insieme a un amico. Un poliziotto del reparto mobile, a piedi, gli taglia la strada e lo ferma. Senza alcun preavviso comincia a colpirlo col manganello e a tempestarlo di pugni. L’amico scappa terrorizzato e lascia Gugliotta in balia del celerino. Arrivano altri poliziotti, lo circondano e continuano. Al quinto piano di un condominio, un uomo riprende la scena con il cellulare; le immagini sono confuse e mosse, ma si sentono distintamente le urla dei poliziotti, i colpi di manganello, le implorazioni di Stefano che supplica di smetterla. Altri residenti affacciati protestano vigorosamente, ma i poliziotti non accennano a smetterla. Dopo pochi minuti Stefano si ritrova ammanettato in un furgone della polizia penitenziaria in stato di arresto e condotto in carcere.
Per una settimana i suoi genitori non sapranno nulla di lui, se non che sul figlio pende una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e che, di questi sette giorni, ne ha trascorsi tre in isolamento.
Dal punto di vista legale su Gugliotta pende l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: nello specifico, è accusato di aver iniziato lui la colluttazione, circostanza clamorosamente smentita dal video. Ci vorranno diversi giorni prima che la Procura riconosca che Gugliotta è stato vittima di un abuso da parte di un agente di polizia che, come mostrano le immagini, ha deliberatamente colpito il giovane con un pugno in faccia.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=521317334596212&set=a.521317134596232.1073741829.495593257168620&type=1&theater
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STEFANO BRUNETTI
Questo articolo risale al 2010 e racconta in breve la storia di Stefano Brunetti. Oggi è arrivata la sentenza per i quattro poliziotti indagati per concorso in omicidio preterintenzionale e falso per la morte di Brunetti: la Corte di Assise di Frosinone si è pronunciata con una sentenza che ha assolto i quattro poliziotti.
http://www.ilmessaggero.it/home_roma/provincia/anzio_chiesto_giudizio_per_4_poliziotti_accusati_della_morte_di_stefano_brunetti/notizie/131606.shtml
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Durante l'iniziativa :
- BANCHETTO ACAD con materiale informativo e di autofinanziamento (magliette), sarà possibile anche tesserarsi all'associazione
- APERITIVO MANGERECCIO, Selezioni ROOTS REGGAE DUB, DIRETTA LIVE STREAMING a cura di MILITANT DUB AREA e RADIOSONAR.NET
http://
http://radiosonar.net/
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C.S.O.A. SANS PAPIERS
Viale Carlo Felice 69b (RM)
RIASCOLTA O SCARICA IL PODCAST DELLA PUNTATA !!!
http://www.radiosonar.net/militant-dub-area/754-militant-dub-area-puntata-2-speciale-acad.html
http://www.radiosonar.net/militant-dub-area/754-militant-dub-area-puntata-2-speciale-acad.html